Cosa vuol dire “Superiore” nel vino
Stai leggendo la carta vini del ristorante e noti che di alcuni vini esiste anche la versione “Superiore“. Sai cosa vuol dire?
Requisiti
La scritta “superiore” la può avere solo un vino DOC o DOCG se lo prevede il disciplinare di produzione, il regolamento che definisce le regole base per la produzione di quella tipologia di vino.
Solitamente i tre requisiti da rispettare per produrre un vino superiore sono:
- gradazione alcolica minima più alta di almeno 0.5% vol. rispetto al base;
- resa di uva per ettaro del 10% inferiore rispetto al base (meno uva produce un campo, più alta è la qualità);
- affinamento più lungo rispetto al base.
Questi requisiti però vanno verificati nei singoli disciplinari perché potrebbero pure essercene altri.
Infatti, il Valpolicella Superiore deve avere una gradazione minima di 12% mentre per il Valpolicella è sufficiente 11%. L’affinamento deve essere di almeno 1 anno dal 1° gennaio successivo alla vendemmia. Cioè il Valpolicella Superiore 2023 può essere venduto dal 1° gennaio 2025. Per il Valpolicella base non c’è un affinamento minimo. Anche sul tema della resa di uva per ettaro non c’è differenza: il Valpolicella e il Valpolicella Superiore possono avere la stessa resa massima.
Invece, se guardiamo il disciplinare del Dogliani, possiamo leggere che per essere considerato Superiore la resa per ettaro non deve superare i 70 quintali, contro gli 80 q/ha del Dogliani DOCG base. Il grado alcolico del vino deve essere almeno 13% anziché 12% e la resa da uva a vino del 68% anziché 70%.
Aldilà dei numeri che potrebbero essere di difficile comprensione se non sei pratico, il concetto è semplice: il vino nella versione superiore ha un qualcosa in più.
È anche più buono?
Ovviamente la bontà non è misurabile, però un enologo sceglierà sempre le uve migliori per fare un vino che reputa superiore e che costerà di più. Quindi, teoricamente, un vino superiore sarà sempre migliore rispetto alla versione base della stessa azienda.
Un vino “superiore” può essere “classico”?
Certo, la menzione Superiore e Classico possono essere combinate.
Per esempio, esiste il
- Valpolicella,
- Valpolicella Classico
- Valpolicella Superiore
- Valpolicella Superiore Classico.
Dipende tutto dal disciplinare di produzione della DOC/DOCG.
Al contrario, i vini IGT non possono essere né classici né superiori.
Un vino “superiore” può essere “Riserva”?
No. Il disciplinare consente la dicitura Superiore oppure Riserva, mai entrambe insieme. Più o meno il concetto è simile, una maggiore qualità rispetto alla versione base. La dicitura “Riserva” è attribuita ai vini più importanti come l’Amarone della Valpolicella, il Barolo o il Brunello di Montalcino. Il termine “Superiore” esalta vini generalmente più di pronta beva come il Valpolicella, o il Barbera d’Alba.

Mi chiamo Davide. Di lavoro faccio il vino e nel tempo libero lo bevo. Ho lavorato per diverse cantine, in Italia e oltreoceano. I consigli di Davide è il blog che ti svela ogni segreto sul vino, senza giri di parole. Scopri di più qui
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