Quali sono i vitigni aromatici

Me li dimentico sempre anch’io, quindi ecco un riepilogo di quali sono i vitigni aromatici.

Gewürztraminer

Difficile da pronunciare ma facile da bere. Questo vitigno in Italia è coltivato nell’Alto Adige (zona Termeno), il cui clima è perfetto per farne maturare i profumi.

Si tratta di un vitigno con la buccia rosata, ma il vino che ne deriva è bianco (o meglio, giallo paglierino con riflessi dorati). Il suo profumo è molto delicato e particolarmente aromatico. Si riconoscono facilmente note agrumate e di frutta esotica. Chi sa cos’è, potrebbe ritrovarci anche del litchi.

Come tutti i vini bianchi va servito fresco. Si può bere tranquillamente come aperitivo oppure come vino da pasto. Ottimo con la cucina orientale molto speziata.

Moscato

Sicuramente è un’uva che conosci e che avrai assaggiato come uva da tavola.

Il Moscato d’Asti probabilmente è il vino Moscato più famoso al mondo. È fatto con il Moscato bianco nel Monferrato in Piemonte ed è caratterizzato da un intenso profumo di rosa (e in generale fiori).

In Trentino-Alto Adige e Veneto, invece, è coltivato il Moscato Giallo che ha sentori più agrumati, spezie delicate e muschio. Esiste anche il Moscato Rosa che offre sfumature di fiori, lamponi e fragoline di bosco.

Nell’isola di Pantelleria si coltiva il Moscato di Alessandria (chiamato Zibibbo) e viene utilizzato dopo una fase di appassimento. Per questo ha sentori di uva passa, albicocche e fichi secchi, agrumi canditi e miele.

Malvasia

La famiglia della Malvasia è grande: solo in Italia ce ne sono 18 ufficialmente riconosciute. L’origine di questo vitigno si ritrova in una città del Peloponneso dalla quale ne deriva il nome.

Esistono Malvasie più aromatiche, simili al Moscato ma anche più neutre. Le più famose sono quelle bianche di Lipari, di Candia e Istriana. Presentano aromi particolarmente freschi, fruttati e floreale. Le diverse varietà si differenziano per le sfumature di profumi agrumati, di pesca, acacia e lavanda.

Quelle a bacca nera sono, invece, diffuse principalmente al sud Italia (Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce, Malvasia nera di Basilicata) e Piemonte (Malvasia Nera Lunga). In Toscana è conosciuta come Malvasia Nera e rientrava nell’uvaggio del Chianti.

Brachetto

Oltre al Lambrusco (che sicuramente conoscerai), i vini rossi frizzanti si possono contare sulle dita di una mano. Il Brachetto è uno di questi.

Coltivato in Piemonte per la DOCG Brachetto d’Acqui dà vini poco strutturati e poco tannici. È un vitigno molto aromatico con profumi di rosa, fragole e frutti di bosco. Perfetto per dare vini spumanti rossi con il metodo Charmat.

Oltre ai vitigni aromatici ci sono quelli semi aromatici e quelli neutri

Vitigni semi aromatici

Oltre alle varietà aromatiche esistono quelle semi aromatiche, cioè una mezza via tra neutre e aromatiche. Per esempio, il Sauvignon Blanc ha un profilo ben riconoscibile ma solo dopo la fermentazione.

I vitigni semi aromatici bianchi sono il Riesling, lo Chardonnay, la Glera (il vitigno principale per fare il Prosecco), il Sylvaner, il Kerner, Müller Thurgau e come dicevo il Sauvignon Blanc.

Quelli a bacca nera sono invece il Cabernet (Sauvignon e Franc) e il Merlot che spesso vengono usati insieme per bilanciarsi, come nel classico taglio bordolese.

Vitigni neutri

Tutti gli altri vitigni sono considerati neutri. Questo non vuol dire che non sanno di niente, ma assaggiando l’uva non si percepiscono aromi e le sfumature nel vino sono più delicate.