Perché il vino Amarone costa tanto?
Se ti senti fiero di aver speso 15 € per una bottiglia di vino, spero che non si tratti di un Amarone.
Infatti, per un buon Amarone, il prezzo medio è tra i 25 e i 40€.
Cos’è l’Amarone
L’Amarone della Valpolicella è un vino rosso DOCG del Veneto. La sua produzione è limitata tra il lago di Garda e Soave, passando a nord di Verona.
Per farlo si utilizzano principalmente 3 varietà di uva:
- Corvina
- Corvinone
- Rondinella
La sua particolarità sta nell’essere un vino passito, cioè fatto con uve appassite.
A differenza dei passiti più famosi, come quello di Pantelleria, è un vino secco senza zuccheri. Perciò il suo gusto non sarà dolce, ma leggermente amarognolo, da cui deriva appunto il nome Amarone.
Cos’è l’appassimento delle uve
La Corvina e il Corvinone sono varietà di uva che conferiscono al vino poco colore e poco corpo.
È tradizione, per produrre vini più interessanti, far riposare queste uve appena raccolte dentro a delle cassette forate. In questo modo, l’uva si disidrata e all’interno degli acini si concentrano gli zuccheri (che poi saranno trasformati in alcol) e gli aromi.
Questa tecnica è definita “appassimento delle uve” ed è il metodo utilizzato per la produzione dell’Amarone.
La difficoltà del processo consiste nel riuscire a mantenere l’uva sana fino al momento della pigiatura, che avviene dopo circa 3 mesi dalla raccolta.
Per renderlo possibile, deve essere raccolta solo l’uva migliore, che non presenta muffe o ammaccature. Di conseguenza la raccolta è completamente manuale e ogni cassettina deve contenere un solo strato di uva, per far passare l’aria in mezzo ai grappoli.
Perché il vino Amarone costa tanto?
Avrai capito che la produzione dell’Amarone è particolare e ciò comporta alti costi di produzione.
Inoltre, come per ogni vino passito, serve molta uva per fare poco vino. Generalmente, la resa dell’uva in vino è del 70%, nell’Amarone al massimo è il 40%.
Se l’Amarone costa tanto non è una questione di marketing.
L’elevato costo di appassimento delle uve, sommato al lungo tempo di affinamento del vino nelle botti e al rischio che vada tutto a male, alzano vertiginosamente i costi di produzione dell’Amarone, rendendolo un vino costoso da fare.
Non ci credi? Ecco qua un calcolo approssimativo, ma che può rendere l’idea.
Costi per 1 bottiglia
UVA | 5 € |
APPASSIMENTO E VINIFICAZIONE | 3 € |
AFFINAMENTO IN LEGNO | 2,5 € |
PACKAGING | 1,5 € |
TOTALE | 12 € |
---|
Aggiungi l’IVA, marketing, margine per il produttore, ricarico del commerciante… insomma hai capito.
Alla luce di questo, quanto sei disposto a pagare per una bottiglia di Amarone?

Mi chiamo Davide. Di lavoro faccio il vino e nel tempo libero lo bevo. Ho lavorato per diverse cantine, in Italia e oltreoceano. I consigli di Davide è il blog che ti svela ogni segreto sul vino, senza giri di parole. Scopri di più qui
ciao Davide, ho letto quello che hai scritto in queste tue pagine, trovo tutto interessante e veritiero, tante volte mi chiedo pero’ se i vini che in Italia facciamo sono rapportati a tutti i costi che ci sono per la produzione la commercializzazione, siamo famosi nel mondo e a mio parere non stanno sul gradino giusto della scala, forse ci manca un governo che aiuti di più’, pretenda meno e salvaguarda prodotti unici e con una cultura radicata nella storia.
lavoro nel mondo vini ho visto molte case, leggo e mi interesso molto, e’ la mia passione più’ che un lavoro e vedendo nel mondo nomi famosi copiati per rubarci nome, storia e fetta di mercato…. non vedo un governo attivo e protettivo, anzi al contrario vedo alberghi ristoranti ecc. dove a lista mettono nomi italiani e vendono tutto altro.
questo mi fa imbestialire da matti, sono orgoglioso di essere italiano ma non di essere rappresentato da dei cialtroni.
scusa lo sfogo e ora finisco, certi prodotti con tutti i costi che hanno dovrebbero avere un prezzo molto più’ alto, rammento che ci sono vini di fascia più’ bassa a prezzi più’ alti.
ciao Davide
Ciao Leandro, grazie per aver espresso il tuo parere. Capisco benissimo quello che dici e vorrei fare con te un ragionamento. Perché le aziende non alzano i prezzi se i margini sono bassi? Come hai scritto te, nel mondo Ho.Re.Ca. il mercato lo fa principalmente il prezzo, quindi alzando i prezzi non si sarebbe più così concorrenziali. Qual è allora la via d’uscita? Io la vedo così: la differenza la si può percepire solo quando c’è la conoscenza di quello che si sta comprando. Il più emblematico degli esempi è il Prosecco; la richiesta è altissima perché la gente sa cosa aspettarsi quando lo ordina, un vino bianco con le bollicine. Poi la “truffa” avviene quando il consumatore non sa che è un vino DOC e quello alla spina non è Prosecco. Se vogliamo davvero aumentare ulteriormente la percezione del vino italiano, dobbiamo lavorare tutti insieme per aumentare la consapevolezza dei consumatori. A quel punto i clienti arriveranno da sé. E su questo il governo non ha interesse a investire perché la cultura è un costo. Ciao!