Cosa vuol dire vino aromatico
Se un vino è definito aromatico non vuol dire che è stato aromatizzato. Ecco qual è la differenza e cosa vuol dire.
La base
Il vino è fatto con l’uva che può essere di tre tipologie:
- Aromatica
- Semi aromatica
- Neutra
I vitigni aromatici sono 4: Moscato, Malvasia, Brachetto e Gewürztraminer.
L’uva di questi vitigni è molto profumata e già mangiando un acino si possono percepire aromi intensi. La forte caratterizzazione aromatica li rende riconoscibili ovunque vengano coltivati. Beh, avrai sicuramente mangiato dell’uva Moscato.
I vitigni semi aromatici sono una mezza via tra gli aromatici e i neutri. Se mangi l’uva non senti granché, ma quando diventano vino sono caratterizzati da profumi ben specifici con sfumature conferite dal terroir. Per esempio il Riesling è conosciuto per il suo profumo floreale che negli anni evolve gradualmente ricordando gli idrocarburi, in particolar modo il kerosene (questo non vuol dire che sa da benzina, fidati che è buono).
I vitigni semi aromatici sono: Glera (l’uva del Prosecco), Sauvignon Blanc, Chardonnay, Riesling, Kerner, Sylvaner, Müller Thurgau, Merlot, Cabernet Sauvignon e Franc.
I vitigni neutri sono tutti gli altri. L’uva non ha profumi, ma questo non vuol dire che il vino non saprà di niente. È proprio la fermentazione che permette agli aromi intrappolati nell’acino di diventare volatili e annusabili.
Cosa vuol dire vino aromatico
Avrai già capito che un vino è detto aromatico se è fatto con uve aromatiche. La fermentazione ha sempre un ruolo fondamentale nella liberazione dei profumi contenuti nell’acino, ma la base di partenza è comunque già molto profumata.
Vino aromatico VS vino aromatizzato
È importante non confondere i vini aromatici con i vini aromatizzati.
I vini aromatizzati sono i Vermouth, vini a cui vengono aggiunte erbe in infusione, zucchero e alcol. Che siano stati inventati per recuperare vino di scarsa qualità non lo so, ma di certo è una tradizione che si tramanda da secoli. L’origine sembra essere piemontese, di Torino, dove nel 1786 il giovane Antonio Benedetto Carpano con la passione per l’erboristeria realizzò una miscela a base di vino moscato bianco di Canelli ed erbe, spezie e Artemisia (assenzio).
Ad oggi, i Vermouth sono la base di moltissimi cocktails come l’Americano, il Negroni o il Manhattan.
Un altro esempio di vino aromatizzato è il Barolo Chinato. Si tratta di un Vermouth fatto con il Barolo e la principale erba utilizzata è la china. Si è diffuso nella tradizione piemontese come medicinale contro piccoli malanni.
Nel tempo, ovviamente, è tornato ad essere considerato solo un vino e sull’onda del recupero delle tradizioni, lo si sta riscoprendo in nuovi ed interessanti stili di consumo.

Mi chiamo Davide. Di lavoro faccio il vino e nel tempo libero lo bevo. Ho lavorato per diverse cantine, in Italia e oltreoceano. I consigli di Davide è il blog che ti svela ogni segreto sul vino, senza giri di parole. Scopri di più qui